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OTTICA TEORICA
IL RETICOLO DI DIFFRAZIONE
FENDITURE SOTTILI MULTIPLE - IL RETICOLO DI DIFFRAZIONE
L'analisi condotta nei paragrafi precedenti per la diffrazione su campo lontano può essere applicata anche ad un sistema di N fenditure. Se si considera la disposizione geometrica della sottostante figura e il caso di onde piane normali al piano delle fenditure, il campo in un generico punto P distante dallo stesso piano è
dove ancora una volta
Ne segue che la distribuzione della intensità di radiazione su campo lontano nel caso di N fenditure è data da
Nel punto , con cioè , la densità di flusso dovuto a ogni singola fenditura è e, come visto in un preceente problema, trattando il caso del sistema lineare di N emittenti, I(0) è eguale a . La distribuzione della intensità di radiazione che si ha in questo caso differisce da quella già vista solo perché ora si ha la modulazione dovuta al fatto che le fenditure hanno una larghezza di valore finito.
Per reticolo di diffrazione si intende qualsiasi disposizione periodica di elementi di diffrazione, aperture od ostacoli, che alterano la ampiezza, la fase o entrambe di una onda incidente. Il sistema di fenditure della soprastante figura, costituisce chiaramente un reticolo di diffrazione, per quanto il sistema più comune sia quello costituito da varie migliaia di solchi paralleli ricavati sulla superficie di una lastra di vetro.
1 ) Determinare la posizione dei massimi principali e secondari e la posizione dei minimi nella figura su campo lontano prodotta da un sistema di N fenditure sottoposte ad illuminazione normale monocromatica.
I massimi principali si hanno dove
cioè dove , o, esprimendosi in altro modo, dove
I minimi di densità di flusso si hanno dove
o dove
I valori di a mancanti dall'elenco, , corrispondono a picchi anziché a zeri. Tra due massimi principali consecutivi ci sono N-1 minimi e quindi N-2 massimi secondari. Questi si trovano pressappoco a mezza strada tra gli zeri in
In realtà essi si trovano leggermente spostati verso il massimo principale più vicino.
2) Ricavare una espressione approssimata delle in tensità di radiazione relative ai primi tre massimi secondari nella figura monocromatica di Fraunhofer di N fenditure con N molto grande.
Per il precedente problema, i massimi secondari si trovano, con buona approssima- -zione, dove
Dato che
Nei punti che si considerano ora . Inoltre, avendo assunto che N sia grande, i valori di a per i primi massimi secondari fino ad un certo numero sono piccoli, per cui si può porre . Anche i valori di sono piccoli e quindi assume valori molto vicini a 1. Allora nel primo massimo secondario
o
L'intensità di radiazione nel secondo massimo è
o
E nel terzo massimo o
3) Tracciare un disegno approssimato della immagine di diffrazione su campo lontano dovuta a un sistema di 6 fenditure parallele distanti l'una dall'altra di un tratto eguale a 4 volte la larghezza da ogni singola fenditura. Determinare la intensità di radiazione relativa al secondo massimo secondario adiacente al primo massimo principale.
Dato che a = 4b, ci si deve aspettare che il 4° ,8°, 12°, ecc. massimo principale siano assenti e sostituiti da valori nulli della intensità di radiazione. Inoltre tra due massimi principali consecutivi ci saranno N-2= 4 massimi secondari e questi avranno valori piuttosto piccoli; quanto piccoli lo si può determinare con la relazione
Il secondo massimo secondario corrisponde approssimativamente a
Ma , il che significa che e quindi
Ne segue che l'intensità di radiazione in questione è
La seguente figura dà l'andamento della figura di diffrazione in esame.
4) Generalmente la sorgente usata nei dispositivi spettroscopici per illuminare un reticolo consiste di una fenditura stretta e quindi i massimi principali si presentano come strisce luminose sottili (donde il nome di righe spettrali). Dimostrare che nel caso di luce rnonocromatica a incidenza normale, la larghezza angolare di una riga di questo genere è inversamente proporzionale alla larghezza del reticolo.
Si assuma che un massimo principale si estenda per il tratto compreso tra i due minimi adiacenti, cioè da , come nel problema 1). La larghezza del massimo è quindi
Ma , per cui
Quindi la larghezza angolare della riga spettrale di ordine m è
che varia in modo inversamente proporzionale con Na, la larghezza del reticolo. Questa relazione è nota come allargamento strumentale. Maggiore il numero dei solchi e maggiore la loro distanza, più strette risultano le righe spettrali. Dato che N è grande, i massimi secondari hanno intensità di radiazione di valore estremamente piccolo per cui in pratica "si vedono" solo i massimi principali.
5) (a) Ricavare una espressione che dia l'ampiezza angolare per un intervallo piccolo di lunghezza d'onda, , cioè la dispersione angolare o il potere dispersivo . (b) Determinare il potere dispersivo nel primo e nel secondo ordine per un reticolo con 1500 solchi ogni pollice e operante nel campo del visibile.
(a) Si sa già (v. problema 1) che i massimi principali si hanno per
relazione detta equazione del reticolo per incidenza normale. Quando il reticolo è illuminato con luce bianca ogni lunghezza d'onda ha evidentemente un massimo di un dato ordine in una posizione corrispondente ad un valore di leggermente diverso da quello di un'altra lunghezza d'onda. Da questo fatto risulta una ampia banda di colori o spettro per ogni valore di m (vedi sottostante figura). Derivando la equazione del reticolo si ha
(b) La distanza tra solco e solco o costante del reticolo è data, in centimetri, da
che rappresenta un valore molto elevato in confronto a In base alla equazione del reticolo è evidente che nel primo e nel secondo ordine, essendo . Quindi i poteri dispersivi sono rispet- -tivamente
6) Determinare la distanza angolare tra le righe D del sodio (589,592 nm e 588,995 nm) nello spettro del primo ordine prodotto da un reticolo piano a trasmissione avente 10.000 tratti per pollice e sottoposto ad illuminazione normale.
La differenza tra le lunghezze d'onda è abbastanza piccola per cui si può usare la equazione
ottenuta nel precedente problema. Questa volta
e quindi dalla equazione del reticolo con m = 1,
Quindi . Infine
7) Determinare la ampiezza angolare dello spettro del primo ordine della luce bianca (da 390 nm a 780 nm) che illumina normalmente un reticolo a trasmissione con 17 000 solchi per pollice.
L'intervallo delle lunghezze d'onda in questione è troppo ampio perché si possa usare la equazione ricavata per . Si calcolano invece gli angoli direttamente, usando la equazione del reticolo con m = 1, cioè
Calcolando a si ottiene
Di conseguenza,
da cui
8) Il potere risolutivo cromatico di un dispositivo spettroscopico è per definizione dove è la lunghezza d'onda media e corrisponde alla minima differenza tra lunghezze d'onda risolvibile tra due righe adiacenti. Come criterio di risolubilità si adotta il criterio di Rayleigh che stabilisce che due frange adiacenti arrivano giusto ad essere risolubili quando il massimo principale di una coincide con il primo minimo dell'altra. Ricavare una espressione per il potere risolutivo di un reticolo.
In base al criterio di Rayleigh si può dire che la distanza angolare minima tra due massimi alla soglia inferiore di risolubilità corrisponde alla metà della larghezza di un massimo principale. Dal problema 4) e quindi
Ma dal problema 5)
Combinando le due espressioni si ha
per il potere risolutivo corrispondente all'ordine m-esimo.
9) Quanti solchi si devono tracciare su un reticolo a trasmissione se si vuole che esso arrivi giusto a risolvere il doppietto del sodio (589,592 nm e 588,995 nm) nello spettro del primo ordine?
In base al precedente problema, il potere risolutivo di un reticolo nel primo ordine è
In questo caso
Quindi
e quindi occorrono 988 solchi
10) Nei reticoli moderni i solchi sono sagomati, allo scopo di trasferire la maggior parte dell'energia al di fuori dell'ordine zero dove essa è sprecata da un punto di vista spettroscopico perché le varie lunghezze d'onda si sovrappongono. In figura a lato è dato un reticolo a riflessione sagomato che sposta il picco forte riflesso specularmente dall'ordine zero a un ordine superiore. (a) Ricavare una espressione che dia l'ordine rinforzato in funzione dell'angolo di sagomatura y riferendosi al caso di onde piane che colpiscono normalmen te il piano del reticolo. (b) Calcolare quale deve essere l'angolo y affinché l'energia raggiante di lunghezza d'onda 200 nm che colpisce normalmente il reticolo sia fortemente concentrata nel secondo ordine essendo il reticolo di 2000 tratti/mm
(a) Se le facce del reticolo di figura non fossero inclinate, la riflessione speculare concentrerebbe la maggior parte dell'energia in nell'ordine zero; invece ora essa esce con inclinazione Si noti che
dove è un numero negativo dato che rispetto alla normale al reticolo si trova dalla stessa parte di Nel caso di incidenza normale , l'ordine zero (m=0) si ha per , cioè sulla normale al piano del reticolo. La maggior parte della radiazione diffratta è ora concentrata in e questa direzione corrisponde all'ordine m-esimo quando
In questo caso il picco di interferenza di ordine m si viene a trovare sul massimo centrale della figura di diffrazione dovuta a una sola fenditura. (b) Dato che
da (a) si ha

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