Una scuola competente stimola l'intelletto, una scuola competitiva semina l'ignoranza
OTTICA TEORICA
SUPERFICI RIFRANGENTI NON SFERICHE
INTRODUZIONE ALL’OTTICA GEOMETRICA
Queste pagine si occuperanno delle tecniche di base utilizzate per raccogliere e dare nuova
forma ai fronti d'onda, per lo più allo scopo di costruire un qualche tipo di immagine.
Di conseguenza si esamineranno vari tipi di sistemi di riflessione e di rifrazione (lenti, spec-
-chi, ecc.) che servono a modificare i fronti d'onda in modo da ottenere gli effetti desiderati.
Il campo della ottica geometrica, come disciplina distinta dall'ottica fisica, è limitato a quei
casi in cui sono trascurabili gli effetti di diffrazione dovuti alla natura ondulatoria della
luce. Questa limitazione equivale a postulare che la luce si propaghi nei mezzi omogenei
secondo linee rette - che cioè i raggi siano assimilabili a linee rette.
SUPERFICI RIFRANGENTI NON SFERICHE
Si esaminerà anzitutto come si deforma un fronte d'onda quando attraversa una interfaccia
curva che divide due mezzi trasparenti. Una volta fatto ciò, risulterà semplice determinare
l'effetto prodotto da una serie di tali superfici (una lente).
Si consideri un segmento di onda sferica che si propaga a partire da una sorgente punti-
-forme S e si voglia convertirlo in una onda sferica convergente nel punto P, come nella
sottostante figura.
A tal fine occorre in sostanza ritardare la parte centrale del fronte d'onda rispetto alle sue
ali.
Dato che un'onda viaggia più lentamente in un mezzo con indice superiore, viene
spontaneo di allungare la interfaccia in prossimità dell'asse SP.
Le ali del fronte d'onda in questo modo viaggeranno più a lungo nel mezzo otticamente
meno denso (più veloce) e così raggiungeranno e sorpasseranno la regione centrale
dell'onda, invertendo così la configurazione del fronte d'onda.
Questa particolare configurazione dell'interfaccia è detta ovoide cartesiano.
Analogamente, se si volesse ottenere nel secondo mezzo un fronte d'onda piano, si
dovrebbe adottare una interfaccia un po' meno curva in modo che le ali raggiungano ma
non oltrepassino la regione centrale dell'onda.
Ne risulta che l'interfaccia dovrebbe essere iperboloidale con un fuoco in S.
Molte superfici, non sferiche presentano un grande interesse pratico, ma esse hanno tutte
lo svantaggio di essere di difficile fabbricazione. Nonostante ciò, elementi di precisione non
sferici vengono egualmente usati nei casi in cui il loro costo elevato trova una giustifica-
-zione (ad esempio nelle apparecchiature da ricognizione).
1 ) Ricavare una espressione analitica per l'ovoide cartesiano della sottostante figura.
Si usi il principio di Fermat, spiegando bene l'applicazione che ne viene fatta.
Il principio di Fermat afferma che lungo ogni raggio che va da S a P la lunghezza di
cammino ottico deve essere stazionaria.
In questo caso una parte di una onda sferica parte da S e deve convergere in P,
per cui vi sono più percorsi ammessi per i raggi luminosi. Nessuna delle O.P.L. può
essere quindi un massimo o un minimo, il che equivale ad affermare che esse devono
essere eguali, cioè che
quale che sia A. Una volta scelte le distanze dell'oggetto e dell'immagine, '
l'equazione dell'ovoide diventa
2) Scrivere l'equazione dell'ovoide cartesiano con distanze dell'oggetto e dell'immagine
rispettivamente di 8 e 10 cm. Si supponga che esso sia fatto di vetro e
che sia circondato da aria . Disegnare la interfaccia.
L'ovoide è dato da
(vedi precedente problema). In questo caso
e quindi
Analogamente per
La sottostante figura è il disegno dell’ovoide
3) In figura (a) è rappresentata una sorgente puntiforme immersa in un mezzo .
Discutere qualitativamente la forma che deve avere la interfaccia affinché il fronte
d'onda emerga piano.
Per rendere piano il fronte d'onda occorre che ogni parte dell'onda avanzi tanto più
velocemente quanto più è lontana dall'asse x. Essendo questo comporta che
l'interfaccia sia convessa verso destra, come in figura (B).
(A)
(B)
4) Dimostrare che la interfaccia discussa nel problema (3 è in realtà un ellissoide di
rivoluzione con eccentricità e = n21.
Riferendoci alla figura B del soprastante problema, per il rincipio di Fermat
Dividendo per , questa diventa
Se si assume che la linea sia una ellisse con fuochi in Se F, si ha
Se inoltre il punto D è sulla direttrice dell'ellisse,
Se D si trova su un fronte d'onda, ma non sulla direttrice, + costante.
In entrambi i casi
E' chiaro quindi che l'interfaccia è una ellisse con .
Quando invece la linea del contorno è una ìperbole .