S'Iddio serra 'na porta, apre un portone
TECNOLOGIE ELETTRONICHE
… studiare, studiare ed ancora studiare,
è il solo modo di capire quanto possa
essere grande sia la propria ignoranza!
IL TUNGSTENO
FABBRICAZIONE DEL TUNGSTENO
Essendo I
S1
Il tungsteno (anche volframio o wolframio) è l'elemento
chimico di numero atomico 74, con densità 19250 kg/m³
e durezza 7,5.
Il suo simbolo è W
È un metallo di transizione duro, pesante, di colore da bianco a grigio-acciaio, noto
per le sue buone proprietà reologiche. Si trova in numerosi minerali, tra cui la
wolframite e la scheelite.
I metalli di transizione, sono quaranta elementi chimici, tutti metallici, di numero atomico
dal 21 al 30, dal 39 al 48, dal 71 all'80 e dal 103 al 112: questo nome viene dalla loro posiz-
-ione nella tavola periodica degli elementi, dove occupano i gruppi da 3 a 12. In questi
elementi gli orbitali di tipo d si riempiono progressivamente attraverso ciascun periodo.
Chimicamente, gli elementi di transizione sono definiti come gli elementi che formano almeno
uno ione con un sottoguscio d parzialmente riempito di elettroni.
Il tungsteno si trova in natura come wolframite e non può essere ottenuto per fusione come
la maggioranza dei metalli comuni, sia l'alto punto di fusione (3370°C) sia giacchè presenta
alle elevate temperature una sviluppata fase cristallina.
Più facilmente può essere ottenuto trattando con processi metallurgici polveri di
Wolframite ( ).
I minerali più ricchi che si trovano in natura contengono solamente dall' 1% al 5% di .
Le polveri possono pero' essere arricchite sino al 60% di con semplici processi di
separazione magnetica e con una serie di trattamenti chimici sino al 99,94%.
Successivamente l'ossido di tungsteno viene ridotto in atmosfera di idrogeno a ~-850°C
ottenendo polvere di tungsteno.
Per mezzo di stampi sotto pressione (≈ 2t/cm2) possono essere formate barre di tungsteno,
ma il materiale e ancora poco consistente perche' il suo peso specifico e' solo il 55% del
normale.
Si rende quindi necessario un riscaldamento per effetto Joule a 3200°C in atmosfera
di idrogeno, in questo modo il peso specifico sale a 18,5 gr/cm3.
Le barre vengono poi ridotte in fili di circa 1mm di diametro per fucinazione, la quale
riduce anche lo stato di cristallizzazione a patto che non vengano superati i 1200°C.
Fili perfettamente calibrati possono essere ottenuti sino a diametri non inferiorri a 5
micron per mezzo di filiere speciali al diamante.
Anche per il Molibdeno, la metallurgia è identica.
ATTENZIONE !!
Il Tungsteno è un metallo tossico, infatti causa attacchi convulsivi e insufficienza
renale con necrosi tubulare acuta.
L'acido tungstico è utilizzato in laboratorio per generare crisi convulsive.
Benché i suoi composti siano sospetti di tossicità, una relazione tra il tungsteno e
l'insorgere della leucemia non è stata ancora dimostrata.
È invece stato provato da almeno uno studio scientifico condotto su cavie animali il
collegamento tra il rabdomiosarcoma e l'amalgama di tungsteno depositata nei
muscoli, eventualità possibile nel caso di contatto con dispositivi, armi e proiettili
speciali che lo contengono.