Più scuro de mezzanotte nun po' venì
TECNOLOGIE ELETTRONICHE
… studiare, studiare ed ancora studiare,
è il solo modo di capire quanto possa
essere grande sia la propria ignoranza!
LE INDUTTANZE - BOBINE DI INDUTTANZA CON NUCLEO MAGNETICO
Bobine di induttanza con Nucleo Magnetico
Nelle bobine di induttanza per basse frequenze è impie.
-gato un nucleo magnetico, per lo più', del tipo indicato
nella soprastante figura, formato con lamierini molto
sottili di ferro al silicio o di altri materiali speciali quali
il Mumetal, il Permivar, il Permendur ed il Permalloy etc.,
costituiti principalmente da ferro-nickel, cobalto e molibdeno.
Le caratteristiche dei materiali sopracitati dipendono soprattutto dalle percentuali dei compo-
-nenti e dai trattamenti meccanici e termici subiti durante la lavorazione.
La caratteristica comune e' di avere una permeabilità magnetica estremamente più' elevata
rispetto a quella del ferro, e basse perdite per cicli di isteresi.
Una piccola percentuale di molibdeno, senza pregiudicare le altre proprietà, aumentando la
resistività, riduce le perdite per correnti parassite.
Poiché' i flussi di dispersione sono in genere di entità trascurabile il calcolo dell'induttanza e'
più semplice rispetto alla maggioranza dei casi in precedenza trattati.
E' necessario peraltro tener conto, come già' si e'fatto presente in altra sede, che la
permeabilità' e di conseguenza l'induttanza varia in funzione del campo magnetico, ossia con
l'intensità' della corrente che percorre l'avvolgimento.
Quando la bobina e' percorsa da una corrente che sia da
considerarsi l'insieme di una componente continua e di una
componente alternativa il materiale magnetico percorre un
ciclo di isteresi spostato rispetto a quello ordinario, come è
mostrato neldiagramma a lato.
In questo caso, per quanto concerne il comportamento della
bobina, alla corrente alternata l'induttanza deve essere
calcolata con riferimento alla permeabilità' relativa
differenziale definita dalla relazione:
e calcolata sulle linee tratteggiate, come mostrato a lato, che
congiungono i punti estremi dei predetti cicli di isteresi.
Allo scopo di evitare forti variazioni delle induttanze si cerca
di evitare la saturazione magnetica praticando nel nucleo
opportuni traferri.
Specialmente in questi ultimi decenni si e' esteso l'impiego
di nuclei speciali anche per bobine per alte frequenze.
In questi casi, allo scopo di ridurre le perdite a valori accet-
-tabili non e' sufficiente ricorrere a materiali magnetici
speciali e laminati, ma e' necessario suddividerli in grani
molto piccoli e isolarli tra di loro per mezzo di resine
sintetiche.
Per compressione in opportuni stampi e' possibile realizzare i nuclei nelle forme dovute.
Una divisione cosi' spinta del materiale magnetico rende minime le perdite per correnti
parassite e da' luogo ad un insieme di piccoli traferri naturali che impediscono la satura-
-zione del nucleo.
Come indica la soprastante figura, nuclei magnetici cilindrici filettati e scorrevoli in senso
assiale all'interno di un supporto cilindrico sono particolarmente indicati per realizzare
induttanze variabili.
L'impiego classico e' quello che si riferisce all'accordo di circuiti risonanti o di filtri.