Chi lascia la via vecchia per la nuova, sette volte ingannato si ritrova
TECNOLOGIE ELETTRONICHE
… studiare, studiare ed ancora studiare,
è il solo modo di capire quanto possa
essere grande sia la propria ignoranza!
I Condensatori - Condensatori Elettrolitici a Secco
COSTRUZIONE DEI CONDENSATORI ELETTROLITICI
POLARIZZATI A SECCO E SEMISECCHI
La prima fase di lavorazione consiste nella preparazione
della armatura positiva.
A tale scopo un nastro metallico continuo molto sottile
e' fatto scorrere attraverso una serie di voltometri ali-
-mentati, da generatori di c.c. a tensioni successiva-
mente crescenti, nei quali il nastro metallico rappresenta
l'elettrodo positivo.
In questa maniera la formazione dell'ossido metallico e'
più'graduale e la corrente, mantenendosi percentualme-
-nte più' bassa non può dar luogo a lesioni del nastro
per eccessivo riscaldamento.
Come indica la figura a sinistra, la disposizione costrut-
-tiva dei condensatori elettrolitici a secco e' assai simile
a quella dei tipi a carta, il contenitore e' metallico.
Attaccando il nastro metallico con acidi, prima dell'os-
-sidazione elettrolitica, la superficie di questo cessa di
essere piana e permette di realizzare, a parità' di lun-
-ghezza o larghezza, un aumento della superficie ano-
-dica.
Il guadagno che ne deriva nel rapporto capacita'/volume
e' tanto più' grande quanto minore e' lo spessore dell’os-
-sido successivamente depositato giacche' gli spessori
più'sottili si adattano più' facilmente alle asperità della
superficie di armatura.
In media le dimensioni di ingo-
-mbro possono essere ridotte
nel rapporto 1-5.
In questo tipo di fabbricazione
l'elettrolita e'costituito da una
pasta che più facilmente nella
garza può' adattarsi alla super-
-ficie irregolare dell'ossido.
I condensatori cosi' formati
prendono il nome di semisecchi.
D'altra parte, come indica il
diagramma a destra, le perdite
dovute alle componenti variabili sono a parità' di condizioni superiori a quelle dei condensa-
-tori a superficie piane.
Poiché' la componente alternativa della tensione applicata contribuisce notevolmente al
riscaldamento del condensatore e' consigliabile che l'ampiezza di questa non superi l'8%
della tensione continua per i componenti semisecchi ed il 12% per quelli a secco
Sempre allo scopo di evitare un eccessivo riscaldamento le
correnti di picco nelle fasi di carica e scarica non devono
superare certi limiti.
Altra perdita e' dovuta alle correnti di dispersione .
Come indicano i diagrammi a sinistra, l'entità' di queste
varia con la temperatura e la tensione applicate, e cresce
notevolmente man mano che ci si avvicina alla tensione
Vr di rottura.
Le varie norme fissano per i diversi tipi quali debbano
essere i limiti massimi della corrente di dispersione .
Così ad esempio, secondo le norme RETMA, per i conden-
-satori classificati dalla sigla TR-1140 le correnti di dispe-
-rsione non devono superare alla temperatura di 25°C i
dati indicati dalla tabella seguente:
Tensione di
lavoro (Volt)
Corrente massima
di dispersione
(mA)
25
0.002 +0.1
50
0.004 +0.1
150
0.010 +0.2
450
0.020 +0.2
Il riscaldamento del dielettrico da' luogo a formazione di gas; nel contenitore deve quindi
rimanere uno spazio libero atto a contenerill senza che si raggiungono pressioni pericolose.
In molti condensatori, e specialmente in quelli di più elevata capacita', il contenitore e' chiuso
da un cappellozzo che si apre quando la pressione diviene eccessiva; ciò soprattutto per
evitare l'esplosione del condensatore che potrebbe verificarsi per un uso non appropriato.