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Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione..
SENO E COSENO
… studiare, studiare ed ancora studiare, è il solo modo di capire quanto possa essere grande sia la propria ignoranza!
Poniamoci un problema: Abbiamo un bastone di lunghezza 1 inclinato di un angolo rispetto al piano orizzontale, quanto è lunga la sua ombra quando il sole lo illumina verticalmente? Si consideri lil disegno sottostante: Il segmento rosso rappresenta il bastone, la freccia rappresenta la luce che cade dall'alto. L'angolo può essere scelto arbitrariamente (nell'esempio a lato abbiamo = 51°). Si cerca la lunghezza del segmento verde.
A questo punto si ha una sorpresa che pone lo studente in una situazione completamente nuova. Il problema non è solubile con le operazioni di calcolo che abbiamo visto fino ad ora! Solo in casi eccezionali la lunghezza dell'ombra può essere espressa con numeri già noti (ad esempio per = 60° la lunghezza è 1/2, per = 45° è 2-1/2), mentre se prendiamo = 51° otteniamo un numero (reale) che non si esprime in questo modo né in modo simile.
Pur non sapendo come calcolare la lunghezza dell'ombra per = 51° (a titolo di esempio), è chiaro che questa è univocamente determinata dalla domanda posta sopra. Per avere una prima approssimazione, possiamo fare un disegno (possibilmente) preciso sullo stile di quello riportato a lato e misurare la lunghezza del segmento verde. Troveremo un valore di circa 0.63. Un procedimento di questo tipo è però insoddisfacente dal punto di vista matematico. Quello che in ogni caso possiamo fare intanto è dare un nome al risultato esatto: lo chiamiamo coseno. La lunghezza del segmento verde si esprime con cos oppure cos( ) e si legge "Cosen alpha" oppure "Coseno di alpha".
Poiché l'ombra è la lunghezza dell'immagine che il sole "proietta" sulla terra, possiamo anche dire: cos è la lunghezza della proiezione di un segmento che è inclinato di angolo e ha lunghezza 1.
Se = 51°, come nel nostro esempio, scriveremo cos(51°). Il simbolo cos(51°) rappresenta quindi un numero reale (circa uguale a 0.63), cos(60°) rappresenta un altro numero reale (e cioè 1/2), ecc. Analogamente possiamo illuminare il bastone con un raggio di luce in direzione orizzontale e chiederci quanto sarà lunga la sua ombra proiettata su una parete verticale. Anche questa lunghezza in generale non può essere espressa con uno dei metodi di calcolo a noi già noti. La chiameremo Seno. La lunghezza del segmento blu nello schizzo qui a fianco a destra si esprime con sin oppure sin( ) e si legge "Sen alpha" oppure "Seno di alpha". Anche questa volta si tratta di una proiezione, adesso però ad opera di un raggio di luce orizzontale. Possiamo anche interpretare sin come la lunghezza apparente del bastone rosso sullo sfondo visto da una grande distanza. Se ad esempio abbiamo = 51°, scriviamo sin(51°).
Seno e Coseno (ed altre grandezze che vedremo) si chiamano funzioni trigonometriche. Il nome "funzione" deriva dal fatto, che a ciascun angolo α possiamo assegnare i due numeri sin e cos . Quando assegniamo a un numero x il suo quadrato scrivendo f(x) = x2 non facciamo niente di diverso. La differenza rispetto a formare il quadrato consiste soltanto nel fatto che il calcolo numerico di sin e cos per un angolo dato è più complicato. Per fortuna possiamo delegare questo compito a strumenti come il computer o il calcolatore tascabile. Anche questi strumenti per la maggioranza degli angoli ci forniscono solo dei valori approssimati che però, come nel caso dell'estrazione di radice, sono sufficientemente precisi per quanto riguarda le nostre più comuni applicazioni pratiche.
Seno e Coseno, così come tutte le altre funzioni trigonometriche che imparerete a conoscere in questo capitolo, hanno un ruolo essenziale in matematica e in molte applicazioni. Fondamentalmente la loro importanza deriva dal fatto che nascono da problemi geometrici semplici e molto generali (nel senso che si presentano frequentemente). Che il calcolo numerico sia complicato e venga quindi delegato al computer o al calcolatore tascabile non dovrebbe distogliere dalla loro sostanziale semplicità.
SENO E COSENO IN UN TRIANGOLO RETTANGOLO
In linea di massima, adesso abbiamo un'idea di che cosa siano il Seno e il Coseno di un angolo e vogliamo vedere come li possiamo utilizzare. In ognuno dei disegni del paragrafo precedente troviamo un triangolo rettangolo: l'abbiamo riportato nella figura a destra. Inoltre abbiamo ruotato leggermente il tutto, visto che la posizione del triangolo nel piano non ha nessuna importanza. Con l'aiuto di questo disegno possiamo caratterizzare le due funzioni trigonometriche in maniera diversa. In un triangolo rettangolo la cui ipotenusa ha lunghezza 1, sia uno dei due angoli acuti. Allora abbiamo che:
sin è la lunghezza del cateto opposto all'angolo cos è la lunghezza del cateto adiacente all'angolo .
Adesso consideriamo un triangolo rettangolo con lo stesso angolo α, ma con un' ipotenusa di lunghezza non necessariamente uguale a 1. Lo otteniamo "dilatando" o "riducendo" il nostro triangolo originale in maniera tale da mantenere gli angoli. Si dice che il triangolo originale e quello riportato qui a fianco a sinistra sono simili. In entrambi i triangoli, il cateto opposto all'angolo α) (blu) è più corto rispetto all'ipotenusa di un fattore sin , e in entrambi i triangoli, il cateto adiacente all'angolo (verde) è più corto rispetto all'ipotenusa di un fattore cos . In questo senso sin e cos possono essere interpretati come fattori di riduzione. Ciò può essere dimostrato formalmente grazie al teorema di Talete. Vediamo quindi che in ogni triangolo rettangolo vale
sin = cateto opposto ipotenusa (1) cos = cateto adiacente ipotenusa (2)
Vogliamo illustrare come si utilizzano queste proprietà nei calcoli. Consideriamo il seguente problema geodetico: Come raffigurato nella figura a destra, la distanza diretta fra un punto di osservazione e la vetta di un monte misura 3.7 km. La vetta appare dal punto di osservazione sotto un angolo di 19.5°. Quanto è alta la montagna?
Soluzione: Avete trovato il triangolo rettangolo nello schizzo? Usiamo la relazione (1):
sin (19.5°) = h 3.7 km
Quindi h = sin(19.5°) × 3.7 km. Utilizzando un normale calcolatore o delle tabelle di un prontuario, otteniamo sin(19.5°) = 0.3338, e quindi h = 0.3338 × 3.7 km = 1.24 km, arrotondando il risultato ragionevolmente.

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