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VALOR MEDIO ED EFFICACE
… studiare, studiare ed ancora studiare, è il solo modo di capire quanto possa essere grande sia la propria ignoranza!
VALORE MEDIO E VALORE EFFICACE NELLE CORRENTI ALTERNATE
Valore efficace Nella pratica tecnica si usa commisurare la intensità di una corrente alternata a quella di una corrente continua termi- -camente equivalente. A tale scopo si definisce come valore o intensità efficace di una corrente alternata, quel valore che dovrebbe avere una corrente costante, circolante nello stesso circuito, per produrre nel corso di ogni periodo la stessa quantità di calore. Se si pensa che la potenza elettrica dissipata per effetto Joule varia proporzio- -nalmente al quadrato della corrente, si comprende che l'energia W dissipata da una corrente alternata nel corso di
un periodo, si deve esprimere mediante una sommatoria del tipo : Volendo stabilire l'equivalenza termica con una corrente costante I si deve scrivere perciò l'eguaglianza : Dalla quale ne risulta: e quindi Si esprime questo fatto dicendo che il valore efficace I di una corrente alternata corrisponde alla radice quadrata della media aritmetica dei quadrati di tutti i valori istantanei nel corso di un periodo.
In base a questo risultato, data la forma d'onda di una corrente alternata qualsiasi, per ricercarne il valore efficace si deve in primo luogo costruire per punti la curva che ha per ordinate i quadrati dei valori istantanei come è indicato nella figura a alto. (Si noti che i quadrati sono sempre positivi). Dopo di ciò si deve segnare il rettangolo equivalente all'area racchiusa dalla curva dei quadrati: l'altezza di questo rettangolo rappresenta la media di tutti i quadrati ed è eguale perciò al quadrato del valore efficace della corrente. Se si tratta di una corrente di forma sinusoidale, si può facilmente constatare che la curva dei quadrati è ancora una sinusoide tangente inferiormente all'asse dei tempi e avente una frequenza doppia della corrente, com'è indicato in figura. Posto infatti:
II primo termine di questa espressione è costante e rappresenta perciò una retta orizzontale A B avente un'ordinata pari a ; il secondo termine invece, rappresenta un'onda sinusoidale di ampiezza , e di pulsazione , vale a dire di frequenza doppia di quella della corrente. Ciò significa che la curva dei quadrati dei valori istantanei della corrente è precisamente una sinusoide di frequenza doppia, che ha per asse di simmetria la retta A B come mostrato in figura. Questa stessa retta delimita perciò anche il rettangolo equivalente all'area racchiusa dalla curva dei quadrati dei valori istantanei, e cioè di quel rettangolo che ha per altezza il quadrato del valore efficace I della corrente. Si può dunque affermare che per una corrente di forma sinusoidale, il quadrato del valore efficace corrisponde alla metà del quadrato del valore massimo: si ha cioè e cioè
La considerazione del valore efficace si estende praticamente oltre che alle correnti, anche a tutte le altre grandezze alternative che interessano i circuiti elettrici ed in particolare alle tensioni. Per tutte le grandezze alternative di forma sinusoidale, il valore efficace è sempre eguale al valore massimo diviso per √2: per le onde alternative deformate invece, la ricerca del valore efficace deve essere fatta di volta in volta costruendo come si è detto l'ordinata media della curva dei quadrati dei valori istantanei. Nella pratica tecnica quando si esprime l'intensità di una corrente alternata oppure il valore di una tensione, si intende sempre alludere, salvo esplicita dichiarazione contraria, ai rispettivi valori efficaci, i quali vengonoindicati sempre con una lettere maiuscola scritta in carattere normale come I, V, ecc. Così anche gli strumenti indicatori normali delle correnti e tensioni alternate (amperometri e voltmetri) forniscono direttamente la misura dei valori efficaci, ciò che è del resto una conseguenza implicita nello stesso principio di funzionamento di questi apparecchi.
Infatti gli strumenti per corrente alternata devono essere tali da deviare sempre nello stesso verso anche quando la corrente si inverte; essi devono perciò sfruttare quelle azioni che variano proporzionalmente al quadrato della corrente, quali sono in particolare l'effetto Joule (strumenti termici o a filo caldo) e le azioni elettrodinamiche (strumenti elettrodinamici). Se la frequenza della corrente fosse molto bassa e l'inerzia dello strumento fosse trascura- -bile, l'equipaggio mobile seguirebbe così le vicende rappresentate dalla curva dei quadrati dei valori istantanei. All'atto pratico invece l'equipaggio mobile non può seguire le rapide variazioni periodiche della coppia che lo sollecita, ma si ferma nella posizione di equilibrio che rimane determinata dalla coppia media. In tal modo la deviazione che si legge sulla scala viene a dipendere dalla media dei quadrati dei valori istantanei e perciò in definitiva dal quadrato del valore efficace. Valore medio
Abbiamo già detto che qualunque grandezza alternativa soddisfa sempre alla condizione di presentare nel corso di un periodo un valore medio eguale a zero. Talvolta però interessa considerare il valore medio nell'intervallo di mezzo periodo: questo valore viene sempre indicato con una lettera maiuscola munita dell'indice m come Im , Vm, ecc. Esso corrisponde evidentemente all'ordinata media di una semionda, come è indicato in figura ed è perciò definito da una relazione analitica del tipo:
Se l'onda alternativa è di forma sinusoidale, risulta
Con opportuni sviluppi questa ciò fornisce il valore medio. Nell'espressione del valore medio si possono sostituire i tempi gli angoli descritti del vettore rotante da cui si deriva la costruzione della sinusoide: poichè il semiperiodo corrisponde a mezzo giro risulta
Dopo di ciò si deve calcolare la sommatoria o più esattamente l'integrale di sen" x Δ" fra i limiti zero e B, che risulta eguale a 2. Si osserva in particolare che il valore medio Im di un'onda sinusoide è minore del valore efficace: il rapporto fra questo e il primo è infatti
Questo valore è caratteristico delle sole forme sinusoidali: per le onde alternative deformate invece il rapporto fra il valore efficace ed il valore medio risulta più o meno diverso da 1,11. il rapporto
viene perciò designato col nome di fattore di forma.

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