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ELETTRONICA
… studiare, studiare ed ancora studiare,
è il solo modo di capire quanto possa
essere grande sia la propria ignoranza!
Massa
kilogrammo
kg
FENOMENI TRANSITORI NEI CIRCUITI CAPACITIVI
Si esaminerà, in questo capitolo, il comportamento di un
circuito capacitivo durante l’intervallo di tempo in cui il
condensatore scambia energia elettrica con il resto del circuito
a cui è collegato.
Durante questo tempo la carica elettrica sulle armature del
condensatore varia: quando essa aumenta si parla di
transitorio di carica, in caso contrario di transitorio di scarica.
Il termine “transitorio” indica che il fenomeno non è
permanente, ma temporaneo e, quindi, cessa dopo un certo
tempo.
Questo avviene nelle reti in cui sono presenti generatori
elettrici di tipo continuo, che impongono tensioni costanti nel
tempo: quando i condensatori sono completamente carichi, le
d.d.p. ai loro capi raggiungono i valori imposti dal regime di
funzionamento del circuito e la circolazione di corrente nei lati
capacitivi della rete cessa. Così non avviene con generatori in
corrente alternata
Transitorio di carica di un condensatore
Si consideri la figura a sinistra, un circuito formato da un
generatore di tensione continua, di f.e.m. E., collegato a
un condensatore di capacità C, supposto inizialmente
scarico; un interruttore permette di collegare il condensa-
-tore al generatore.
Il resistore R rappresenta la resistenza complessiva di
tutto il circuito.
Alla chiusura dell’interruttore (figura a) inizia il processo di carica del condensatore e una
corrente i fluisce nel circuito esterno; sul condensatore inizia ad accumularsi una carica
elettrica q e tra le armature comincia a manifestarsi una tensione vc che agisce in
opposizione alla f.e.m. E e, quindi, si oppone anche alla corrente di carica.
Quando il condensatore sarà completamente carico (figura b), la tensione sullo stesso sarà
pari alla E, la corrente si annullerà e il condensatore avrà accumulato la carica finale
Q = CE.
Per studiare quello che avviene durante il periodo di carica, si consideri l’equazione
di Kirchhoff alla maglia, per il circuito di figura (a:
da cui si ricava la corrente di carica:
L’esame di questa relazione, consente di fare un’importante osservazione: all’aumentare
della tensione vc, essendo E costante, il numeratore di detta relazione diminuisce e,
quindi, diminuisce anche la corrente; pertanto la carica di un condensatore avviene con
corrente variabile nel tempo e man mano decrescente. Dato che, in realtà, sono gli
elettroni che si spostano da un’armatura all’altra, con verso opposto alla corrente, si può
dire che il flusso di elettroni durante il processo di carica diventa sempre meno intenso.
Si consideri ora un intervallo di tempo Δt, scelto sufficientemente piccolo da poter
ritenere costante la corrente per tutto l’intervallo (è, ovviamente, un’approssimazione,
dato che la corrente varia nel tempo); in tale intervallo vi sarà una variazione di carica
elettrica Δq sulle armature del condensatore, legata alla corrente dalla relazione:
La variazione di carica comporterà una variazione della tensione sul condensatore,
data da
Anche l’esame di questa relazione, consente di fare un’importante osservazione:
supponendo di dividere la durata del fenomeno di carica in tanti intervalli di tempo
uguali tra loro, nella suddetta relazione, il rapporto Δt/C rimane costante e, quindi, al
diminuire della corrente, si riducono anche le variazioni della tensione; si deduce
pertanto che la carica del condensatore avviene con variazioni sempre minori della
tensione ai suoi capi, ossia la tensione sul condensatore andrà man mano aumentando,
ma con incrementi sempre più piccoli. Dato che la corrente tende a zero quando nella
relazione, vc tende ad E, anche la Δvc tenderà a zero e la tensione vc tenderà a un
valore costante, dato appunto dalla f.e.m. E.
Per trovare la funzione matematica vc = f (t) che descrive la legge di variazione
della tensione, occorre risolvere l’equazione che si ottiene dalla sostituendo
in essa l’espressione di i ricavata dall’ultima relazione; si ha:
Nella soprastante equazione compaiono gli incrementi finiti delle grandezze vc e t, ossia
variazioni piccole quanto si vuole, ma di valore ben definito (per esempio, nel caso di
Δt, un decimo di secondo, un centesimo di secondo, un millesimo di secondo ecc.); per
applicare i metodi dell’analisi matematica si devono considerare, invece, gli intervalli
infinitesimi dt e dvc , a cui non si possono attribuire dei valori. Procedendo in questo
modo, la soprastante equazione diventa:
espressione che si chiama equazione differenziale, la cui soluzione esula dai nostri scopi.
Ritornando alle considerazioni fatte prima, si può comunque affermare che la curva che
descrive l’andamento della tensione vc nel tempo dovrà possedere i seguenti requisiti:
• valore iniziale nullo (condensatore inizialmente scarico);
• andamento crescente nel tempo (la tensione sul condensatore aumenta al
procedere della carica);
• incrementi della tensione man mano più piccoli;
• tendenza a raggiungere un valore finale ben definito (la tensione sul condensatore
non aumenta fino all’infinito, ma tende al valore E).
La legge matematica che soddisfa le
condizioni indicate e che è soluzione
dell’equazione differenziale è la curva
esponenziale crescente della figura a lato;
essa rappresenta la curva di carica del
condensatore collegato a un generatore di
tensione costante e corrisponde alla
funzione:
dove Vf = E è la tensione finale e τ è la costante di tempo del sistema, da cui dipende
la durata del fenomeno di carica.
L’analisi del grafico della soprastante figura, mostra che, in teoria, il processo di carica di
un condensatore, come tutti i processi che avvengono in maniera esponenziale, dura per
un tempo infinito, dato che la tensione vc si avvicina sempre più a quella finale, senza
tuttavia mai raggiungerla (in matematica si dice che tende asintoticamente).
In pratica, il processo di carica si considera concluso quando la tensione effettiva si
discosta da quella teorica finale di uno scarto percentuale prefissato. Normalmente si
considera uno scarto dell’1% e il tempo corrispondente viene detto tempo di
assestamento (in questo caso all’1%)
Dalle pagine precedenti abbiamo
espressione che giustifica l’affermazione qualitativa che considera concluso il
fenomeno di carica dopo 4÷5 volte la costante di tempo.
Il ruolo della costante di tempo è fondamentale in questi processi: la durata del
transitorio di carica è direttamente proporzionale alla costante di tempo del circuito
di carica, aumentando con il suo valore.
Per quanto riguarda l’andamento della corrente si può dire che:
• nell’istante iniziale del processo di carica, essendo ancora vc = 0, la corrente nel circuito
assume il valore massimo; ponendo vc= 0 nella i=(E-vc)/R, si ricava il valore iniziale della
corrente:
• all’aumentare della tensione sul condensatore la corrente diminuisce;
• quando il processo di carica è concluso, la corrente è nulla (If= 0); in teoria, dato che
la tensione non arriva mai al valore finale, anche la corrente non arriverà mai a zero.
La funzione che descrive l’andamento nel tempo della corrente è ancora di tipo
esponenziale, ma decrescente, data da:
il cui grafico è rappresentato da
Espressione della costante di tempo
È possibile ricavare l’espressione della costante di tempo del circuito R-C partendo
dalla seguente definizione:
la costante di tempo è pari al tempo necessario per caricare il condensatore alla
tensione E del generatore, supponendo che la carica avvenga con corrente
costante, pari a quella iniziale.
In questo caso la carica finale, data dal prodotto Q = CE, sarà anche pari a Q = I0 τ, dove
I0 = E/R; uguagliando i secondi membri si avrà:
La formula mostra che la costante di tempo è direttamente proporzionale al valore dei
parametri R e C del circuito e, quindi, aumenta con essi. Considerando che τ è legata alla
durata del processo di carica, la dipendenza può essere spiegata nel seguente modo:
all’aumentare della capacità cresce anche la carica finale e quindi occorre più tempo per
accumularla sulle armature del condensatore; invece all’aumentare della resistenza
diminuisce la corrente di carica e quindi aumenta il tempo necessario per compiere il
processo di carica.
Caso del condensatore inizialmente carico
Se il condensatore è inizialmente carico con tensione V0 e tende ad arrivare alla tensione
finale Vf, la legge di variazione della tensione è data da:
rappresentata da:
Si può verificare che i valori estremi sono rispettati:
• per t = 0 si ha e vc= Vf+ V0− Vf= V0
• per t ∞ si ha e vc= Vf
L’espressione sopra descritta può essere considerata una formula generale, valida ogni
volta che la tensione varia esponenzialmente da un valore iniziale a uno finale. Da essa
si ricava anche l’espressione
ponendo V0 = 0
Una formula analoga può essere scritta per la corrente:
Esempio:Un condensatore di capacità C = 10 μF, inizialmente scarico, viene caricato da un
generatore con f.e.m. E = 200 V, tramite un circuito che presenta una resistenza
di 1 kΩ.
Calcolare la costante di tempo, la corrente iniziale di carica, il tempo di
assestamento all’1% e l’energia elettrostatica accumulata dopo tale tempo.
Con le formule già espresse, si calcolano i valori della costante di tempo e del tempo di
assestamento:
Al tempo di assestamento la tensione sul condensatore è pari al 99% di quella
finale, ossia uguale a :
e quindi l’energia sarà pari a:
La corrente iniziale di carica è data da:
Esempio: Per il condensatore dell’esempio precedente calcolare la tensione sul
condensatore e la corrente nel circuito al tempo t1 = 30 ms e il tempo t2
necessario affinché la tensione arrivi al valore V2 = 60 V
Dato che il condensatore è inizialmente scarico, la tensione e la corrente variano
con le leggi conosciute già espresse; sostituendo il valore di t1 si ha:
Per calcolare la tensione V2 bisogna risolvere la seguente equazione con incognita t2, che
deriva dall’applicazione della nota relazione:
Usando la formula, per il calcolo del tempo si ha:
Esempio: Un condensatore di capacità C = 20 nF, inizialmente carico con tensione 5 V,
viene ulteriormente caricato fino alla tensione di 25 V. Il circuito di carica ha una
costante di tempo di 20 ms.
Calcolare la resistenza del circuito, la carica iniziale, la carica finale, l’energia che
il circuito di carica ha fornito al condensatore, la tensione sul condensatore
nell’istante t1 = 2τ
La resistenza del circuito di carica è data da:
I valori iniziale e finale della carica elettrica sono legati ai corrispondenti valori di
tensione:
Durante il transitorio di carica l’energia elettrostatica immagazzinata dal condensatore
aumenta: l’incremento di energia nel condensatore sarà pari all’energia che il circuito
esterno gli ha fornito:
Il calcolo della tensione all’istante t1 si esegue applicando la relazione: