ESP32 SMD Oven
IZ5FCY
Fatta la legge, pensata la malizia.
Lo schema elettrico
Dal punto di vista costruttivo, lo schema elettrico non è complesso, non come il programma
insito nel processore.
Identifichiamo con J1 un connettore a 10 poli che alimenta
il display e con J2 un connettore un analogo connettore che
gestisce un rotary encoder meccanico, provvisto del suo
pulsante. Da J6 entra la corrente alternata a 220V, che
oltre a fornire la forma d’onda (tramite R5 e R6) ad un opto-isolatore U3, necessario per la
rilevazione dello “zero crossing” del microprocessore (rilevazione del valore di tensione, quando
passa per lo zero), fornisce la potenza necessaria ai due relè allo stato solido tramite J9 e J11,
che gestiscono sulle due resistenze riscaldanti.
Il loop primario si chiude tramite la misura di due termocoppie tipo “K”, site all’interno del vano
di rifusione.
Qui, a sinistra, viene mostrato un esempio
di utiizzo del relè a stato solido impiegato
nel progetto.
Ai morsetti 1 e 2 viene collegata una delle
due resitenze riscaldanti del forno.
Ai morsetti 4 e 3, invece, viene collegato
il segnale “firing” proveniente dall’ESP32
ed esattamente, al pin 3, una resistenza
da 120 Ohm, con l’altro capo connesso ai
+5Vdc ed al pin 4 l’uscita del comando
dell’ESP32.
Il controllo del PID, avviene nel programma
dell’ESP32, controllando i tre parametri
da menù, che sono “Heater Kp”,
“Heater Ki” e “Heater Kd”, dove Kp, Ki e Kd,
tutti non negativi, denotano i coefficienti rispettivamente per i termini proporzionale, integrale e
derivato (a volte indicati con P, I e D).